L’artiglio del diavolo è una pianta che cresce nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia, nel Madagascar ed in Sud Africa. La denominazione Artiglio del Diavolo è dovuta alla presenza di tenaci spine uncinate che coprono i suoi frutti, a causa delle quali possono rimanere intrappolati piccoli mammiferi come alcuni roditori. La parte usata a scopo medicamentoso è la radice. Nella medicina tradizionale viene usata per i suoi effetti analgesici e antipiretici. In Europa e nel mondo occidentale viene utilizzata per alleviare i sintomi derivati da malattie artrosiche.
La radice dell’artiglio del diavolo favorisce anche l’eliminazione dell’acido urico e a questo titolo è efficace nel trattamento della gotta, specie se associato a preparati di Frassino, dove esiste una componente infiammatoria.

La pianta contiene glucosidi iridoidi (il più noto è l’arpagoside), zuccheri, fitosteroli, flavonoidi, arpagochinone ed altre sostanze. Le proprietà analgesiche ed antinfiammatorie della pianta le sono date dall’arpagoside in essa contenuto che è un antinfiammatorio vegetale ad azione del tutto simile agli antinfiammatori di sintesi. Studi su questa pianta sono stati fatti anche da Paul Belaiche nel 1981 i quali hanno confermato i benefici portati dall’Harpagophytum procumbens nel trattamento delle coxartrosi e nelle artrosi cervicali e lombari. La pianta è usata con successo anche per lenire i sintomi dolorosi, sembra che debba essere considerato come un antalgico.

Harpagophytum procumbens nella prassi veterinaria
L’uso dell’ Harpagophytum per il trattamento delle malattie articolari degenerative nella medicina veterinaria deriva dalle esperienze della medicina umana. Trova impiego nella artrosi del cane anziano, nelle patologie articolari di media gravità, nelle discopatie senza disturbi neurologici o nei disturbi successivi ad un intervento chirurgico.
Il possibile utilizzo, per lunghi periodi e senza effetti collaterali, nel trattamento o nella prevenzione di malattie articolari degenerative, evitando quindi l’uso di farmaci antiinfiammatori, fanno di Harpagophytum un rimedio estremamente interessante in medicina veterinaria.
 
Preparazioni e dosi:

Tisana: decotto al 10 %,due- tre tazze al dì (molto amara).
Estratto secco: 400-800 mg al dì (E : D = 1 : 4).
Effetti Collaterali: la tossicità dell’artiglio del diavolo è considerata molto bassa, tuttavia lievi disturbi gastrointestinali si possono manifestare in soggetti sensibili.
Controindicazioni: ulcera gastrica e duodenale. Gravidanza (azione ossitocica) ed allattamento. Sconsigliato al di sotto dei dodici anni.
Effetti collaterali: il sapore amaro può determinare talvolta nausea con dolori di stomaco. Alte dosi possono avere effetto lassativo.
Interazioni: Poiché l’artiglio del diavolo possiede attività antiaritmiche, dovrebbe esserne sconsigliato l’uso in associazione con farmaci anti-aritmici. Alcuni autori hanno riportato di una potenziale interazione con farmaci anticoagulanti come il warfarin.
Raccomandazioni: assumere a stomaco pieno. E’ preferibile seguire cicli terapeutici di due mesi alternati ad uno di pausa.