I semi, raccolti quando i frutti sono ben maturi, hanno proprietà emollienti, rinfrescanti, lassative
PORTAMENTO: è una pianta erbacea totalmente glabra e normalmente annuale; alcune varietà sono biennali o perenni; nel tipo annuale produce un solo fusto, alto fino a un metro, con una piccola radice fusiforme.Le piante perenni hanno la radice lignificata e numerosi fusti più bassi del precedente. I fusti sono semplici in basso e si ramificano nella parte superiore.

FOGLIE: le foglie sono alterne lungo il fusto; quelle inferiori sono lanceolate con l’apice ottuso, le superiori sono sempre più strette fino a diventare lineari con l’apice acuminato, il margine è interno e liscio; nella superficie inferiore sono visibili tre nervature longitudinali. FIORI: l’infiorescenza è un corimbo formato da pochi fiori portati da un lungo peduncolo; il calice è composto da cinque sepali ovali con l’apice acuminato, i cinque petali sono di colore azzurro, hanno forma obovata e si restringono a cuneo verso la base. FRUTTI: il frutto è una capsula più o meno tondeggiante inserita fra i sepali persistenti e più lunga di essi; contiene circa dieci semi ovali e di colore rossastro che, al contatto con l’acqua, si rigonfiano per la presenza di uno strato di mucillagine. Il lino è una pianta coltivata fin dall’antichità: 5000 anni fa, da una pianta simile al lino selvatico, il linum usitatissimum, veniva ricavato il filato per le fasce che ricoprivano le mummie egiziane, ma molto tempo prima dello sviluppo della civiltà faraonica, sia nel Medio Oriente che in tutta l’Europa temperata (soprattutto nelle specie L. vulgare e L. humile), il lino era noto ed usato come filato. Oltre che come pianta tessile, il lino è stato ed è utilizzato per farne carta di elevata raffinatezza. Dai semi si ricava un olio, da impiegare in campo cosmetico, alimentare e industriale. PROPRIETÀ OFFICINALI I semi, raccolti quando i frutti sono ben maturi, hanno proprietà emollienti, rinfrescanti, lassative, diuretiche, risolventi. Sono indicati, sia per uso interno che per esterno, nelle infiammazioni renali e intestinali, nella bronchite e nel mal di gola, negli ascessi, nelle infiammazioni cutanee, nelle flebiti e nelle emorroidi. Infiammazioni bronchiali e ascessi: preparare un cataplasma, da applicare sulla parte colpita o sul petto, facendo bollire 60 gr di farina di semi di lino in un quarto di litro di acqua. L’olio di lino e l’olio di girasole non devono essere visti come normali oli alimentari, ma come integratori: la dose giusta di olio di girasole è di 1 cucchiaio e mezzo (max 2) al giorno; per l’olio di lino 2 cucchiaini da caffé (o 1 cucchiaino da tè) al giorno. Il normale olio alimentare deve essere l’olio extra vergine di oliva spremuto a freddo. In condizioni di buona salute questa implementazione tutto questo è sufficente: attraverso l’enzima delta-6-desaturasi il nostro organismo ricava dall’acido linoleico il gammalinolenico e le prostaglandine PGe1, che attivano i processi disinfiammatori) e dall’acido alfa-linolenico l’EPA e le PGE3. Ma in condizioni di stress o di malattia (basta un’influenza) questi processi di trasformazione non avvengono più: occorre implementare l’alimentazione con acido gamma-linolenico e con EPA.